Nella lettura delle poesie che hai sin qui pubblicato sul sito, quello che subito mi ha colpito è l’attenzione rivolta alla donna, una sorta di “sacro femminino” che hai esaminato da diverse angolazioni. La donna dei desideri, intellettuali e carnali (“Elle”), la donna simbolica, svelata e nascosta, ambigua e imperscrutabile, da sempre associata alla luna (“La fuga”), la donna devastata da un amore perduto (“Dopo la notte”), la donna sognante, creatura da ammirare con devozione, di cui si vorrebbe conoscere l’anima ma che desta in chi la osserva un timore reverenziale (“La coperta blu”), la donna appena sbocciata, fiorita ma non maturata, cresciuta ma non adulta, che si affaccia alla vita e ai piaceri dell’amore (“Sedici”), la donna amica, complice di un’altra donna, che confida con sincerità e riceve a sua volta le confidenze di sogni segreti (“Le vicine”), la donna che si sposa, scelta d’amore fatta per la vita, ricordo di un ”eterno addietro” a cui si accenna senza descrivere (“La sposa ambigua”).
Non mancano naturalmente importanti riflessioni sul mondo moderno, dal conformismo dilagante del testo “Ciechi”, che allude chiaramente al devastante smarrimento delle nostre coscienze (“Senza vista, senza guida. Ciascun cieco è guida del cieco seguente, e seguace del cieco che precede. Semplicemente si segue il flusso”), alla denuncia sociale nella poesia “Incontri”, in cui descrivi con evidente realismo i cosiddetti invisibili che “Giacciono a volte ai lati delle strade come strumenti abbandonati che ai muri muti gridano la rabbia e ai muri chiedono pietà”.
L’animo del poeta emerge anche nelle istantanee che sai regalare al lettore, piccoli paesaggi, ritratti e frammenti di vita vissuta e immortalata per non dimenticare, da custodire e conservare come luogo sicuro in cui rifugiarsi nei momenti di nostalgia (“Terrazze”, “La foto”, “Libertà”, “Dove”).
Insomma un mondo variegato e colorato, in cui esiste un posto privilegiato per la donna (e come potrebbe non essere così se l’amore muove ogni nostra scelta ed occupa la maggior parte della nostra vita?), un occhio romantico alla bellezza della natura, che appaga i nostri sensi ma stimola la nostalgia di un paradiso perduto, un’analisi della società moderna, che offusca la nostra mente e ci rende ciechi e indifferenti verso il prossimo, quasi insensibili nei confronti di uno spettacolo quotidiano che ormai siamo abituati a vedere.