Terrazza su Acitrezza
Dalla terrazza più alta della casa
unghia del dito sollevato al cielo
una musica lenta si diffonde e intorno
il verde cupo degli aranci.
Naufraghi d’una notte di stelle oscurate
offriamo i nostri corpi al sole appena apparso
tra le acque e gli scogli d’Acitrezza che dorme.
In lontananza neri sopra il mare
pescatori chini tra le spire di luce
raccolgono le reti imperlate di sale.
Vicina a me il vento ti agita i capelli
li trasforma in nastri profumati di alghe
e nei tuoi occhi versa gocce tremanti
di cielo e di mare.
Le tue braccia disegnano nell’aria
un arco infinito come l’orizzonte
e in loro chiudono i baci del mio desiderio.
È la tua voce arrochita nel canto
di una colomba che arruffa le penne
al tepore dei raggi.
Così ti vedo ragazza abbandonata
ai sogni nati al caldo di lenzuola
morbide e sfatte che portano le tracce
del nostro giovane ridere l’un l’altra.
Lasci per un attimo i temi aspri dell’esistenza e ti ritrovi di fronte al tuo mare, tra il verde degli aranci con l’animo pieno di ricordi e di tenera passione . Più immediata rispetto alle poesie degli ultimi mesi, una poesia d’amore e di malinconia per la giovinezza fuggita.
Ti aspettavo! hai completato l’opera in modo egregio. Da te ci si attende quest’atmosfera magica e solare, calda del calore del sole e dei corpi. Sempre più che bravo!
La sua poesia è bella! abraços
Un quadro piacevole dove i personaggi minori non sono secondari: così ci si sofferma anche con lo sguardo sulle schiene curve dei pescatori e sulle penne arruffate di quella colomba, prima di riflettere su quanto l’amore sia un miracolo che rende speciale tutto quello che tocca.