Sognando un futuro migliore
a Laura Galvagno
Quando sono andato via dalla mia città
l’ho fatto lentamente
portandomi dietro come un Koala ferito
tutta la famiglia,
i piccoli piangenti e la felicità di mia moglie
sognando un futuro migliore.
L’ho fatto lentamente.
Sono partito e poi tornato da solo e ripartito per non sentire
il sangue che bruciava tra i brandelli di pelle lacera.
Sono andato via e nessuno mi ha detto addio
oppure ritorna.
Non sono più tornato anche se ho continuato a passeggiare
ancora per le sue strade ed ho incontrato i volti
bruciati dalla lava e ho teso la mia mano per stringere
mani fredde che credevo di conoscere.
Come potrei tornare ora che una pelle nuova ricopre le mie ferite
e nel mio cuore non sono più capace di portare tutta la famiglia,
ora che sono solo con il ricordo della mia città,
e un nuovo amore senile si stringe al mio corpo
con le sue mani bianche che non fanno futuro.
Portandomi dietro come un koala ferito… si feriscono i koala con tutto quel pelo?
Bella questa poesia perchè parla di altri tempi, quando in un paese, un luogo grande o piccolo eri ancora qualcuno, la gente ti riconosceva, voleva sapere di te e condivideva le tue occasioni.
Oggi mi pare che questa propensione non ci sia più e non siamo più un gruppo allargato, siamo quelli che abitano li’, che non si capisce bene chi siano e cosa facciano.
Meglio o peggio, questo è il quadro di riferimento.
Questa scalinata che hai postato nella realtà deve essere uno schianto, bella come bello questo pensiero poetico.