Libertà negata
Scritto da Marcello Comitini il 24 aprile 2021 in Poesie
Dalle finestre nessuna fuga possibile.
Della farfalla sono rimasti lo scudo vuoto del dorso
e brandelli fuligginosi delle ali
che dischiuse appartennero allo spazio luminoso.
Prigioniera della stanza, dietro i vetri
un giardino fiorito, il sole e l’azzurro del polline
che lumeggia ancora
nella polvere quieta delle ali.
Cara, superba farfalla, simbolo di libertà, di spiritualità e rinascita, che dispieghi la grazia delle ali luminose nell’aere d’intorno, giaci ora prigioniera.
Ogni fuga ti è negata, lo splendore delle ali si è tramutato in polvere grigiastra. Volgi un ultimo anelito verso il sole e la luce al di là dei vetri e provi a non arrenderti, lotti per lasciarci almeno il ricordo della tua bellezza, impressa per sempre nei nostri occhi.
Sono passati mesi da quando hai scritto questo commento. Ma certamente ricorderai, come me, che ci siamo sentiti e ho apprezzato questo tuo commento, che più che altro è una splendida poesia, di cui mi hai fatto omaggio.
Te ne ringrazio ancora.
Sicuramente una falena.
Si introducono per sbaglio e poi restano intontite da qualche parte ad attendere chissa’ cosa.
Però guardiamo un attimo… siamo farfalla all’interno, in un altro mondo, perché fuori è il nostro.
Viviamo su due piani, vediamo il fuori, dove sarebbe il nostro posto, ed il dentro che ci trattiene, che ci imprigiona.
Ma il dentro che ci imprigiona è pur sempre un mondo, che, non l’avessimo conosciuto, ci sarebbe forse mancato come esperienza, mentre alla finestra, pensiamo come raggiungere il fuori, o cosa sia il fuori che non sappiamo come riguadagnare.
Non scrivo un mondo perso, perché bisogna dare sempre speranza a qualsiasi farfalla, segno di trasformazione e bellezza nonché liberta’ come dice la dott.ssa Giuliana.
Io non mi identifico in questo bell’insetto, se penso a me, a come sono, mi vedo piuttosto come un bradipo: ho lasciato il corpo a basso voltaggio, per dare energia alla mente. Penso molto e il cervello non si è ancora fuso.
So che ridi Marcello… ma è cosi’
Non so se la farfalla sia o meno una falena. Certamente è prigioniera, anzi era prigioniera, dal momento che ne vedo solo le spoglie. Ma anche le spoglie mi ricordano che un tempo era libera e felice (almeno così voglio poeticamente illudermi). C’è sorte diversa per l’uomo che aspira alla libertà e muore nelle abitudini del proprio modo di vivere? Possiamo darci un’illusione di libertà, lasciando, come fai e tu come faccio io, “il corpo a basso voltaggio per far volare la mente (come vedi non rido, anzi apprezzo e condivido), ma c’è possibilità di una sorte diversa da quella della farfalla?