Guardo penso scrivo sulle mura malferme della mia coscienza. Indosso gli abiti lisi che nessuno…
Navi dai fianchi tondeggianti giunte da tutti i mari costruite sillaba su sillaba…
Sul palcoscenico della poesia ogni parola che pronuncio ha in sé le movenze stanche…
L’uomo cammina silenzioso intorno al palazzo su quel lungo e stretto solitario balcone che gira come un freddo abbraccio…
Nel vuoto silenzio della tua solitudine senti la voce del tuo cuore dolente che ti addita le perle luminose dell’Universo…
Perché ti parlo, limpida sorgente della mia immagine allo specchio? Perché scrivo di te e di me …
Cercando uno spazio azzurro nella mia solitaria esistenza giro come un’aquila nel cielo…
Guardo tutto al di qua di ogni essenza e mi lascio sfuggire le loro verità. Come se tutto mi fosse dovuto…
Scrivere lentamente affinché sboccino i fiori i rami si riempiano di foglie e la linfa salga a tingerle di verde…
Il sole all’alba è una sfera di cristallo rosa venata di nuvole sottili e le sagome scure delle colline la sorreggono…