Perché possa anch’io volare oltre l’oscurità delle colline
la luce si dilata dietro le montagne
traspare tenue come vetro azzurro…
Sereno e inquieto il volto ho consegnato
alla rovina del tempo. Ho conservato gli occhi
come due fiori bianchi…
Penso al silenzio illuminato dalla luna
Penso alle bocche umide di baci
alle mani che carezzano il volto del presente…
Lievemente sfumata dalla cecità del sole,
tu figura lontana come l’alba
mi vieni incontro con la luce soave del tuo corpo…
Gli alberi e i bambini sognano il tempo della fuga temono che la vita non abbia un volto lieto…
Le nuvole hanno spento nel grigio
l’immutabile faccia della luna.
E’ rimasto l’incerto stupore …
Ora che hai consumato tutte le parole
come unghia spezzate su spuntoni di roccia
e il cuore gonfia a vuoto le vene …
Le parole cresciute nel nido della mente
a sillabe incerte desiderose di cibo
volano lentamente in un cielo…
Nelle prime luci dell’alba la stanza
tra i rami e le foglie intrecciati
ha le pareti del corallo raggiante nel cielo…
Noi due sospesi nelle profondità del mare
tra raggi di luce che tessono eteree
sostanze di garza morbida e fresca.