Ora che tutto il miele del Natale è scivolato giù ai piedi arrossati del mondo e dentro i favi…
Nei giardini solitari si staccano le ombre
intorno alle radici stanche degli alberi.
Ai rami che la pioggia ha immerso …
Nereggia
inerte serpe in mezzo alla pianura
desolata d’uomini e le rare …
In una zona d’ombra col respiro lento con la pelle fredda…
In questa chiesa vasta e profonda
le ombre sono santi che innalzano preghiere
con palpebre bianche e bocche…
Cammino nel cuore della città e della notte
tra lacrime poste in alto da Dio
più in basso disposte …
Vorrei che fosse nero quell’azzurro del cielo
e le nuvole bianche uno scintillio di stelle
gli alberi avvolti in un velo di nebbia
come donne celate…
L’abito che indossi
flessuosamente nero
segna di trasparenze…
Domini la luce e le musiche dell’alba
mia compagna di danza
nell’aria che scopre il tuo corpo…
Nei tuoi gesti, madre, tra la vita e il sogno
spesso vedo tessere sulla stoffa dei giorni
trame di nodi indissolubili