Come un gatto
Scritto da Marcello Comitini il 27 novembre 2014 in Poesie
In una zona d’ombra
col respiro lento
con la pelle fredda
e lo stomaco vuoto.
Un giorno come un gatto
nell’infinito
pensoso dello sguardo.
Vago nella mente
un silenzio d’attesa.
Le mani strette a pugno contro il petto
disteso nel buio
immaginando
una vita di fughe e di carezze.
bella la poesia e bello il quadro, ma sono due gatti diversi. Uno è un gatto placido e felice, l’altro un gatto introverso, che vive drammaticamente la sua condizione.
In questa poesia l’immagine del gatto simbolo di libertà e autonomia viene utilizzata per trasmettere emozioni interessanti.
La posizione in ombra è un poco defilata, da spettatore. Ma lo spettacolo più accattivante è quello del proprio silenzio interiore, silenzio che ha probabilmente parecchio da raccontare.
Come sempre, con maestria, Marcello si sdoppia e ci offre due immagini di sè, quasi giocando una partita tra “gatto e topo”, alternando sentimenti di estraneità, di passività e sospensione (ottimamente rese da zona (che è già un termine limitativo), ombra, lento, pensoso, vago, silenzio, attesa), ad una aperta ribellione (le mani strette a pugno) a un tentativo di difesa dall’inanità del dolore e un anelito di fuga verso l’infinito.
Attraverso quelle pupille serrate di gatto guizza a tratti il tuo Io, caro Poeta. Dilatale e lasciati “carezzare” dalla vita senza timore di ferirti