Il fiato del mondo
Spesso mi dico con un sorriso segreto
eccomi sono al mondo
sotto un cielo pesante e un sole nascosto
sapendo bene che vivere è altro.
E sento il fiato del mondo
scendermi intorno
sotto lo sguardo di quell’albero spoglio
con gli artigli piantati nell’alto
grigio biancastro del cielo.
Come fosse un sasso il mio corpo
un sasso nero che la neve ha scansato
mi dico eccomi al mondo
che non sa proprio che fare
dei miei occhi impietriti dei passi che muovo
cercando un sentiero in tanta neve attorno.
Mi dico la neve
rabbrividisce i germogli
toglie linfa ai rami stende la sua veste
a ricoprire d’uno stesso segno
e i fuochi accesi al piede dell’albero
fanno chiudere gli occhi: nel tempo che torna
indietro di secoli
sognano gli uomini intorno a bivacchi
bruciati dai fumi amari del legno
e nella bocca il sapore di niente
il fiato del mondo.
Se potessi dal mio nulla di sasso creare
una scaglia ad arco tagliente di luna
spartirei dai miei sogni
i sogni degli uomini il loro ronzare
di labbra che soffiano invano
le ceneri fredde del cuore.
In quest’angolo di terra mi dico
piccolo come l’universo
il mio corpo è soltanto
un sasso nero che la neve ha scansato.
E torna nel cuore il mio sorriso segreto.
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Pubblicata sul n° 59 della rivista UT del 24/04/2017
”Se è vero che esistono modi diversi di fare poesia e di sentirla, è solo una la destinazione a cui ognuna di queste vie può portare, ed è l’emozione. Un’emozione che non è il semplice agitarsi di sentimentalismi facili e a malapena abbozzati, ma è la capacità di accendere un palpito involontario e indelebile nel lettore o nell’ascoltatore. Nella poesia di Marcello Comitini proprio questo tipo di emozione è al centro dell’azione poetica, il collante di tutto: la poesia come via di comunicazione con il mondo e come strumento per relazionarsi con la vita. Complimeni Marcello e cari affettuosi saluti…con stima.
Meravigliosa! È una splendida poesia!
Siamo in questo mondo e spesso non sappiamo che fare e perchè ci siamo…già me lo chiedo spesso…… forse sono qui anche per leggerti. Ecco leggerti ed emozionarmi e poi che importa se il mondo va come va…ci sono i poeti che ci danno il loro sorriso segreto.
Versi che non dimenticherò.
Sarebbe bello poter dare/lasciare un segno, tracciare un percorso ideale che pur nella semplicità del vivere, smuova la durezza e l’inerzia di cuori addormentati.
Questa mia “pietra scura” ne riceverebbe un senso di non inutilità e vincerebbe la sfida con la coltre bianca dell’omologazione.
Fantastico il finale, quando il sorriso segreto del poeta sa che non abbandonerà facilmente il campo, perchè di questa sfida ne fa una “missione”.