Isacco di questo secolo
Ogni momento vive inerme come un Isacco
carico di legna per dare un nome al sacrificio.
Tu porti il fuoco in grembo e il coltello nella mano.
Gli angeli che gli stanno intorno
nei loro camici bianchi lo tengono
stretto tra le braccia. Nessuno
ferma la tua mano, nessuno
tiene prigioniero un ariete nel cespuglio.
Gli angeli brandiscono il coltello sul suo corpo piagato
lo estraggono, l’affondano, gli infliggono ferite
innumerevoli che gli permettano di vivere
una vita che pascola nella tua illusione.
Sei cieca? No, che nel tuo sangue la sua voce invoca.
Il padre celeste non mi vuole tra le sue braccia?
È così brutto morire?
Madre, non vedi che brucio? Dove vado ormai?
Il mio volto sorride a un riva
cui non so dare un nome. Lascia
il mio cuore che vada sereno verso la sua ora.
Sonde pescano nel mio corpo
simili ai chiodi del Cristo
che ami, il dio
che redime il mondo con la sua
immortale mortalità.
Rinuncia al tuo sogno. Nessuna donna
troverà sulla mia tomba
scoperchiata un angelo col dito verso il cielo.
Ci diremo addio? No, quel fuoco
rimarrà nel tuo grembo
a dare un nome ai nostri giorni.
Il mio volto sorride a una riva a cui non so dare un nome…
“In questa vita dove quello che ci è riservato è un dolore costruito a ns misura, quel tanto che ci permetta ancora di avanzare nella illusione, nella speranza di andare al di là, verso quella riva sconosciuta e salvifica.
Ma difficile affidarsi a questo credo, quando l’unica certezza e amore che ci lega, è quel fuoco che ci ha messo al mondo e da solo basta a rendere una vita degna d’essere stata vissuta”.
Questo pensiero è anche il mio anche se non sono sicura di aver inteso del tutto quanto hai scritto.
Mi perdonerai invece, se sono andata fuori tema rispetto a quanto volevi trasmettere.
Je continue de prendre mon bâton de pèlerin m’arrêtant sur des blogs où la pause s’impose !
Una lirica notevole, e molto raffinata, nella quale si intravede un senso di profonda spiritualità, molto ben delineata, con immagini poetiche al di fuori dell’usuale.
Poesia molto apprezzata.
Un caro saluto, poeta,silvia