L’altrove della luna
Lievemente sfumata dalla cecità del sole,
tu figura lontana come l’alba
mi vieni incontro con la luce soave del tuo corpo
nell’opaco specchio del tempo
non ancora consumato dalla mia memoria.
Vicino a me il tuo viso appare
nei vetri oscuri della stanza spoglia
dove attendo la tua veste con il fruscio del volo
e il biancore inargentato della luna
ora che la notte è scesa
sulla città e le case
rade finestre accendono – la mia è rimasta buia.
Tra i riverberi miti dei sorrisi
e il rosso delle labbra che spezza il mio silenzio
chiedi l’amore di uno sguardo, una carezza in sogno.
Ma so che sei altrove e il cuore batte stanco
di pietà per la mia pena.
Ora che sei davvero più lontana
della luna perduta nel buio del suo cielo
e la sospinge il vento, la dilania col suo aspro soffio
in figure astratte di nuvole che mai
avremmo immaginato,
tu mi sei vicina
perché così è la storia di due anime che non sanno
come incontrarsi quando nella notte
incerta ed ingannevole la luna guarda altrove.
Deve essere colpa della luna (!)
E’ lei che solletica ricordi di tenerezza ed abbandono, ma in questo caso destinati ad una realtà dai contorni sempre più opachi e distanti in cui di tangibile è rimasto forse solo un cuore indomito con la sua pena.
MOLTO SUGGESTIVA. PER ME NON C’ENTRA LA LUNA PER NON RITROVARE UN’INTESA CHE SI E’ SMARRITA DENTRO DI NOI, SOPRAFFATTA MAGARI DAL TEMPO CHE CI LOGORA LENTO MA INESORABILE.
RILEGGO IL TUO LIBRO E RITROVO LA TUA ENERGIA ROMANTICA E SENSUALE ANCHE SE CON UN AVVISO DI TRISTEZZA,MA DA POETA, RICORDATI DI NOI…
UN ABBRACCIO. antonio
Lieve, sfumata, cecità, lontana. Parole che introducono e presentano la figura muliebre che avanza con la luce dell’alba che è anche luce emanata dal suo corpo, quasi riemerso dalla memoria ancora intatta. La stanza è spoglia, i vetri oscuri, ma il viso di lei risplende, a gara con l’argento della luna. Il fruscio della veste, il biancore dell’astro nella notte che invade la città, rendono ancora più eterea la figura di donna, che tuttavia reclama uno sguardo, una carezza. Malgrado la lontananza, l’astrazione, l’inganno, il Poeta la sente vicina, la sente in sè: due anime inscindibili. Donna o Luna?
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