Nel pometo
Scivola lento fra i tronchi del pometo
rosso di mele già mature.
Gira silenzioso saggia l’aria
profonda di profumi
e prede inconsapevoli.
Come solco di pettine separa
i lunghi steli d’erba
e furtivo morde gemme d’oleandro.
Viscido tronco senza ali o zampe
testa scolpita in una lama fredda
ma gli occhi gialli tagliati dalla luce
scrutano il cuore degli esseri viventi.
Mentre la luna in una notte chiara
tesse tra foglie brevi sogni d’ombra,
sorride dietro maschere d’argento
al corpo attorcigliato del serpente,
una ragazza in piedi in mezzo al prato
nuda le braccia alzate
narra il suo dolore:
al fuoco rosso delle mele scuotono
le farfalle ali colorate
intorno alle mie spalle.
Piccoli pesci quando scendo al fiume
inargentati mi carezzano le gambe.
I miei capelli odorano di bosco,
la mia pelle di giunco che fiorisce
di miele che si scioglie tra le labbra.
Ma nessun uomo m’ha sfiorato i fianchi.
Per me solleva la tua testa di diamante,
saetta con la lingua il tuo veleno,
portami quella mela la più alta
sopra il ramo più alto che rosseggia.
Poggiala sul mio ventre e che l’amore
sciolga il mio desiderio dal peccato.
in questi versi ci leggo: desiderio, passione, paura, e finalmente amore in quell’amplesso che sa di peccato… cosa dirti caro poeta? resto incantata dai tuoi versi eleganti e passionali! ciao Marcello
Passione e desiderio quasi dolorosi in questi versi stupendi. Magnifica!