Querce
Scritto da Marcello Comitini il 22 novembre 2016 in Poesie
Simili a eterne vecchie
contorte dall’inverno
vi consolate al sole,
pallide d’una primavera
che vi sfiora.
Chiuse nell’orizzonte
di foglie sempreverdi non vi assale
vertigine né brivido.
Non vi rapisce il vento
né un timido germoglio
né uno scarto che muti
la vostra uguale vita,
o un fiore inaspettato
nella monotonia del verde.
Il tempo sopportate
lento e indifferente.
Della sola stagione d’autunno,
la pace malinconica portate.
Caro Marcello,
se la quercia è figlia dell’autunno e porta pace è anche simbolo di eternità.
E’ uno stato dell’anima? Si, raggiunto un certo periodo di accrescimento fisico e spirituale, tutto scivola addosso, senza turbare più di tanto la propria esistenza, una esistenza che nel tempo ha collezionato giorno dopo giorno storture e rinascite, come la quercia, massiccia e imperturbabile, finalmente.
Una poesia che si legge con calma, i cui versi sanno regalare la stessa pace malinconica che portano le querce . Molto bella e intensa. Se posso permettermi vorrei regalarti una poesia scritta tempo fa sul blog ”la nostra commedia jalesh 2”
Sotto le querce
All’ombra
delle grandi querce,
stanno tranquilli
i cavalli.
Anch’io,
uomo stanco,
lascio che
i miei pensieri
riposino.
Tace
intorno
il mondo
e
l’anima
s’acquieta.
Ritrovo qui
la pace
che andavo
cercando,
mentre
nel silenzio
mi lascio
confondere
dalla mia
vasta
solitudine.
Isabella Scotti
Ispirata al dipinto di Theodore Rousseau
”Les Chenes dApremont”