Leggere un libro di poesie è difficile per chi scrive poesie. Entrano in gioco diversi fattori stilistici e competitivi. Ma Marcello Comitini con la sua poesia vera, armoniosa aiuta a superare queste diffidenze.
Ho avuto il piacere di leggere l’opera: Terra colorata. Un libro intenso, un viaggio dell’anima dentro l’anima, i suoi turbamenti e le sue paure. Le paure del mondo che circonda il poeta e la speranza che ad ogni problema possa trovarsi una soluzione. Ma a detta del poeta a tutto può essere trovato un rimedio, tranne che per gli anni che passano e per la vecchiaia che avanza. “Se si sapesse prima” dice Marcello, se tutti noi ne avessimo consapevolezza forte, forse potremmo vivere la nostra vita con più dignità.
Formule dell’anima, altra pubblicazione di Marcello, seguendo la briosa presentazione di Gabriella Baratta è invece una veloce, entusiastica passeggiata nell’ego maschile. Già le prime pagine mi avvolgono come un profumo dolce e seducente; è la vita sentimentale, tutte le emozioni di un uomo di fronte a Lei. Una ricerca, un disiu, una rincorsa, la mestizia e la raggia ogni volta che il giocattolo si rompe e bisogna ricominciare daccapo visto che in amore non è consentito riparare il giocattolo rotto.
Fra chiddi chi si chiamanu pueti Fra coloro che si dicono poeti Marcello è cosa strana Fa poesia vera Li versi so sunnu chini d’Armunia I suoi versi sono pieni d’armonia Appena leggi li so puisii quando leggi i suoi versi Trasi ‘nta lu voscu di li frauli Entri nel bosco delle fiabe. “O poeta è un fingidor” Il suo un mondo di malinconia Ti seduce ti prende per mano, al visitatore non resta altro che seguirlo; molti sono i sentieri li scoprirai, saranno tuoi. Tra sogno e veglia Il Poeta traccia il sentiero Che in vita ha segnato I versi a fargli compagnia Solo accenni, vividi lampi di luce, la terra dell’infanzia è un sogno che ogni volta si rinnova; immagini di ulivi saraceni i tronchi scolpiti nel tempo “Androni silenziosi appaiono Cortili abbandonati ove risuonano Nenie di donne e di bambini docili Con gli occhi chini sulle mani vuote”. Al bambino mille sogni illuminava il cuore Senza avere mai visto sorridere la madre Quel sorriso materno Sempri addisiatu, pudico, velato Sognato ogni notte. La poesia è un balsamo Un elisir di lunga vita non allunga la nostra esistenza oltre quella che ci è consentito vivere, ma aiuta a viverla nel sogno con momenti di grande dolcezza e questo è un vantaggio che ha il poeta sul resto dell’umanità.
Poesia nella poesia. Che dire? Un altro Marcello. Credevo se ne fosse perso il seme: esistono ancora! Può essere vero che si incontra difficoltà nel leggere i versi di altri poeti, non tuttavia se si leggono quelli dei Poeti. Vale
ps. quell’ “addisiatu” mi fa impazzire. credo non possa essere reso con nessun altro termine
Infatti, penso possibili, anzi determinanti le contaminazioni con i dialetti, il proprio, se ancora ne possediamo uno. la poesie si arricchisce di nuovi vocaboli e soltanto chi è debole di verso e di armonie può temerne la critica.