Sono Io
Sfiora le stelle nella notte il vento
con le dita enormi sferza irato il mare
solleva schiume strappa alghe al fondo.
Per le strade segrete che tagliano la costa
tremano e si spengono piccole luci gialle
come occhi che si chiudono nel pianto.
Guardo percepisco la paura il vuoto
che scompiglia la quiete della terra
e si smarrisce l’anima nel grido
che dal mare giunge sino al cuore.
Una nave sparge sulle onde fumo opaco
sporge la prua al vento arpione teso
verso il cielo.
Il grido implora le impietose stelle
una nuvola fugge e si disfa inseguita
da un angelo inquieto.
Sono io che imploro, io che fuggo e inseguo,
io la nuvola disfatta all’orizzonte.
Sono il grido che trema nella notte
dell’umano dolore dove è morto Dio.
Eppure t’amo
come si ama un bimbo che sorride,
Dio, come si piange un uomo crocifisso
che consegna al Padre l’anima trafitta.