Sul lato più affollato della piazza tra gli schiamazzi dei venditori ambulanti all’ombra di teli grigiosbiaditi…
L’albero contorto e ai suoi piedi una panchina vuota . E io solo ho portato con me una tela…
Piccole bolle d’ossigeno entrano leggere nelle mie narici come la luce del mattino…
Sono vivo sono sveglio invaso dalla luce primaverile deli tuo sguardo…
Ombra di luna macchie di luce nel buio infinito di questa notte.
Nelle luci attenuate dei bar guardo le piazze deserte gli angoli bui dei viali…
Lungo i viali ancora deserti la fiamma dell’alba ha spinto i brandelli del manto notturno…
Una volta ero come un grande edificio dal corpo severo e popolato. Dominavo su tutta la città…
I quadri li capisco a partire dai dettagli della mia vita. Per questo nel trittico di Mèrode…
Dalla poltrona guardo alle pareti della mia stanza i salici che ricadono enormemente verdi di foglie fittamente intrecciate