Nei tramonti le braccia che affondi nell’acqua s’arrossano e coloro che ti percorrono invasi dal dolore sentono vibrare la tua voglia di fermare…
Improvvisamente perfida la notte sparge la sua luce fredda intorno al sole e rovescia il giorno come acqua cristallina in fondo all’oscurità di un pozzo.
L’albero profondo e folto nell’estate
ci nascondeva il cielo che in eccesso
abbiamo immaginato azzurro.
Lunghe e larghe le finestre alle pareti
filtrano nella sala ampia e deserta
infiniti granelli dorati nella luce polverosa…
Quel viso tante volte visto
tra le pagine dei libri che rileggo all’infinito
perché torni a capire quel suo modo di guardare…
Di te del tuo sguardo,
del tuo corpo di donna
del tuo tremore e del grigio…
Penso al silenzio illuminato dalla luna
Penso alle bocche umide di baci
alle mani che carezzano il volto del presente…
Gli alberi e i bambini sognano il tempo della fuga temono che la vita non abbia un volto lieto…
Questo mattino si diffonde sulle case
con la pura sostanza del silenzio
la spalanca tra gli alberi li innalza…
Correre nel cielo disperdendoci tra cumuli di cenere annegare in cunicoli invasi dall’acqua