Un albero autunnale, con appese le foglie più belle, ricche di colore, come bacche o frutti, che sono poi i ricordi belli, felici, ma possono anche essere, come stelle “del mio oscuro cielo”, i ricordi tristi, dolorosi, i rimpianti, i rimorsi. E l’uomo è fermo, chiuso in se stesso, è l’uomo che medita, non l’uomo che agisce, che non ha sogni. Della gioventù è rimasta solo l’eco.