Né i ricordi fedeli della nostra vita
né le primavere che tornano a incendiare i giorni
tra le foglie verdi delle buganvillee…
Chiuse nell’orizzonte
di foglie sempreverdi non vi assale
vertigine né brivido.
Scavando dentro il pozzo delle immagini,
rivedere il dolce profilo dei suoi fianchi
risentire il calore fraterno del suo corpo
La notte si fa chiara. Perché Ofelia
torni alla nostra mente?
Prima che ti lasciassi andare…
È un canto triste e lento, una lunga nenia
che sfinisce il corpo e intorbida la mente
questo viaggio interminabile sul mare…
Mi rifugio nei sogni d’amore e di rivolta.
Vago nel buio delle lunghe attese
faccio naufragio nella mia solitudine…
È questo il dono che ci offri
con le tue mani gonfie di dolore?
Nascere crescere morire…