Dorota Górecka

Al crepuscolo (Ita – Fr – Eng – Esp)

Davanti al crepuscolo
che colora il cielo di rosso
e sparge ombre d’oro
tra gli alberi e i palazzi
il mio povero corpo rimane
nel grigio della nebbia.
Se potessi lo abbandonerei
nell’angolo dove gli ultimi fiori
hanno perduto il loro profumo.
Lo chiedo perché la mia mente
si libra giovane sino alle stelle.
Lì aguzzo la vista e guardo i miei fratelli.
Sento che parlano li vedo muoversi
su una terra ormai morente
fra palazzi costruiti da folli
sul grigio dell’asfalto scambiato
con un cielo nuvoloso.
Ammirano in sogno
la loro bellezza.
Guardano indietro se non la trovano
e rimodellano con i bisturi i loro corpi.
S’illudono di spingere
la morte a ritroso.
Con le maschere scolpite nella carne
danzano a ritmi a me sconosciuti.
A me basta
il rosso del cielo che illude.

Au crépuscule

Devant le crépuscule
qui colore le ciel en rouge
et répand des ombres d’or
parmi les arbres et des bâtiments
mon pauvre corps reste
dans le gris du brouillard.
Si je pouvais je l’abandonnerais
dans le coin où les dernières fleurs
ont perdu leur parfum.
Je le demande parce que mon esprit
monte comme un jeune vers les étoiles.
Là, je bien ouvre mes yeux et regarde mes frères.
Je les entends parler, je les vois bouger
dans un monde en train de mourir
entre des immeubles construits par des fous
sur le gris de l’asphalte pris
pour un ciel nuageux.
Dans le rêve ils admirent
leur beauté.
Ils regardent en arrière s’ils ne la trouvent pas
et avec des scalpels ils remodèlent leur corps.
Ils s’illusionnent de pousser
la mort à l’envers.
Avec leurs masques sculptés sur la chair
ils dansent sur des rythmes que je ne connais pas.
Le rouge du ciel qui leurre
ça me suffit.

At twilight

In front of the twilight
that colors the sky red
and scatters gold among the trees
and the shadows of the buildings
my poor body remains
in the gray of the fog.
If I could I would abandon it
in the corner where the last flowers
have lost their perfume.
I ask because my mind
soars up to the stars
There I sharpen my eyes and look at my brothers.
I hear them talking, I see them move
in a land now dying
between buildings built by madmen.
on the gray asphalt exchanged
with a cloudy sky.
They admire in a dream
their beauty. If they don’t find it
they look back
and reshape their bodies with scalpels.
They delude themselves to push
death backwards.
With masks carved on the flesh
they dance to rhythms unknown to me.
The red of the sky
All I need
is the red of the sky that deceive.

Al crepúsculo

Frente al crepúsculo
que tiñe el cielo de rojo
y esparce oro entre los árboles
y las sombras de los edificios
mi pobre cuerpo permanece
en el gris de la niebla.
Si pudiera lo abandonaría
en la esquina donde las ultimas flores
han perdido su perfume.
Pregunto porque mi mente
se eleva a las estrellas
Allí agudizo mis ojos y miro a mis hermanos.
Los escucho hablar, los veo moverse
en una tierra que ahora muere
entre edificios construidos por locos
sobre el gris del asfalto cambiado
con un cielo nublado.
Ellos admiran en un sueño
su belleza.
Si no la encuentran ellos miran hacia atrás
y remodelar sus cuerpos con escalpelos.
Se engañan a sí mismos que están empujando
la muerte hacia atrás,
Con las máscaras talladas en la carne
bailan a ritmos desconocidos para mí.
A mí me basta
el rojo del cielo que me engaña.

  1. giuliana scrive:

    La poesia, molto bella e strutturata con maestria, è sorretta da un amaro senso di solitudine e straniamento.
    Gli altri, i fratelli riescono a inserirsi e costruire la loro esistenza fra quei palazzi il cui colore grigio come l’asfalto delle vie, confondibile col cielo nuvoloso, emana sentimenti di “crepuscolo” della mente e del cuore.
    Non è il rosso crepuscolo illusorio che vede il nostro poeta. La sua mente giovane rifiuta il corpo ferito dai graffi del tempo. Gli altri rifiutano la morte rimodellando il corpo.
    Il poeta colora il tramonto di rosso e d’oro e s’illude.

    • Cara Giuliana, ti ringrazio per l’apprezzamento dei miei versi e per il commento dalla valenza gradevolmente esplicativa. La mia poesia nasce, come hai ben compreso, come riflessione sui motivi che oggi spingono un numero sempre maggiore di uomini e donne a ricorrere al bisturi per rimodellare quelle parti del corpo segnate dal tempo, segni che negli anni passati incutevano rispetto e ora sono simbolo negativo del tempo che passa e inducono a rifiutare il pensiero della morte.
      A questo rifiuto mi sono contrapposto illudendomi che da un cielo al tramonto non possa che giungere serenità.

  2. Sossu scrive:

    Marcello niente maschere e niente rimodellamenti. Godere di un cielo rosso che illude, è valore prezioso… e il corpo giacerà quando sarà tempo. Adoro il rosso e l’oro che sento guizzare in me . Ma questo forse lo hai visto . Oltre la triste realtà il desiderio di vita giunge . Caro poeta mi piace . Buon riposo

Replica a Marcello Comitini