Buganvillee
Scritto da Marcello Comitini il 16 giugno 2016 in Poesie
Così sono giunto alla città sul mare
levigata di bianco, le tre del pomeriggio.
Strade al sole deserte case aperte al vento
e buganvillee ridenti come ragazze a braccetto
che mi danno la vertigine di bocche carminie.
Le finestre conservano la frescura delle stanze
e le tende ai balconi all’ombra degli architravi
attendono mollemente il sospiro del vento.
Io mi porto dentro l’umidore dei boschi
il verde cupo dell’erba dove ho trascorso le notti
sognando una città bianca sul mare
e le braccia fiorite delle buganvillee.
Ricca di fervore, la poesia Buganvillee di Marcello Comitini denota una innegabile purezza perché nasce dalla sua anima. Una poesia che si realizza, con chiarezza e concisione, mediante la sua azione creativa privilegiando i valori della spontaneità e della fantasia. L’arte poetica di Marcello Comitini è fatta di sincerità, di equilibrio, di armonia. Essa in sostanza è la vitale emanazione del suo spirito. Un poeta che non è un malinconico da salotto, il quale prova gioia e soddisfazione nello scrivere versi che prodigiosamente si rivelano di delicata suggestione. Cesare Cacciavillani Motta
18 Giugno 2016
50 anni fa, Otranto, le case e gli ulivi, il mare e un tempo che non c’è più.
Non dico altro ma la tua capacità evocativa è grande.
Un luogo dove tornare anche solo per un breve appuntamento alle tre del pomeriggio.
Per poco, pur di abbracciare con lo sguardo quel vissuto mai spento nel proprio intimo: giovinezza, bellezza, sole.
Per alleviare troppe attese vissute all’ombra, di nascosto, invece di dormire.
Ancora un “piccolo” grande capolavoro.
Una schiusa che è un approdo, un ritorno, uno scavo nella mente e nell’animo, e una ripartenza. Basterebbe l’incipit, quei versi scolpiti nel marmo del tempo a proiettare il fruitore nel momento della “controra” che, per chi è originario del Sud, rappresenta la passione, la sonnolenza, il sogno, l’eros.
Qualcuno ha letto purezza nei versi e fantasia. Io vi leggo un erotismo travolgente (le tre del pomeriggio, le case aperte al vento, la vertigine di bocche vermiglie, la frescura delle stanze, l’umidore dei boschi, quel mollemente), un sentimento sotteso di pienezza che si cela nell’anelito all’ombra che stemperi l’arsura dell’ora, che si completi nel rifugio di quelle braccia fiorite, unica nota di colore nel bianco accecante della città sul mare.
Ancora un grazie per quanto doni a tutti noi.
Bella la tua poesia che evoca case aperte al vento, passioni ridenti come le bocche rosse delle ragazze, bouganville scenografiche che adornano il bianco accecante della città sul mare.
Versi di grande respiro, dove passato e presente sono fusi nel desiderio di grandi passioni e tra queste la mediterraneità.