Capodanno delle api
Scritto da Marcello Comitini il 2 gennaio 2015 in Poesie
Ora che tutto il miele del Natale
è scivolato giù ai piedi arrossati del mondo
e dentro i favi non è rimasto che il vuoto
di larve covate nell’anno trascorso,
diamo una parvenza di sorriso ai nostri volti
rimettiamo al lavoro i pungiglioni nascosti
e misuriamo con la testa e le braccia
le nuove galere in cui ci chiuderemo.
L’hai scritta per me?
Quando i sentimenti sono autentici, la Poesia non può che vestirsi di universalità. Grazie
E’ vero siamo tutti buoni per il Natale ma finita la festa si torna alla normalità, ci si rimette la maschera e si tirano fuori “i pungiglioni” ma oggi se non sai difenderti sei perso e chi come tanti non siamo capaci di portare maschere e sfoderare pungiglioni la vita è dura assai. Quanta verità nei tuoi versi…riesci sempre ad affascinare chi ti legge.
meglio il pungiglione di un ape che quello di una vespa secondo me sei stato troppo buono bellissima questa poesia
Rivoli di miele, la dolcezza emigra su tracciati di fatica, una fatica continua, perpetuata anche “internamente”, da braccia che misurano idealmente uno spazio desiderato, ma difficile da vivere e condividere.