Ciechi
Scritto da Marcello Comitini il 27 luglio 2013 in Poesie
Perché non m’insegnate nulla,
compagni di viaggio ciechi erranti
lungo i sentieri di una pace universale
che non è pace ma dimenticanza ?
Legati alla catena di parole scelte
sapientemente emerse nel cercare la ragione
d’un esistere forse divino
certamente lontano da dolore
fame miseria
dalla morte dell’uomo che vi fugge?
Conoscere se stessi e noi
che le parole conosciamo
come quello che gli occhi non vedono
e le mani non toccano.
Non c’è luce che lo illumini
ma è bianco come il latte che nel cielo
gonfia le nuvole indecise
se affogare nel pianto.
amo le tue poesie, sono forti e alcontempo dolci.. fanno riflettere. viviamo in un mondo fatto di apparenza dove le parole riempiono i vuoti che persone avide e prive di sentimenti ci impongono… pace?? no! non vedo pace finchè continuiamo ad essere ciechi… complimenti Marcello, spero di aver colto il tuo pensiero… ciao poeta!
Vero siamo ciechi, non riusciamo a vedere oltre, si va avanti seguendo un flusso che non conosciamo ma che per inerzia seguiamo….chissà se un giorno riusciremo a vedere dove ci sta portando questa cecità. I tuoi versi sono molto profondi e intensi e fanno molto pensare e riflettere. E’ bello leggerti…ciao poeta
Viviamo inconsapevolmente, o forse colpevolmente voltati dall’altra parte, per non vedere per non sentire. Intruppati nell’insulso pensare della “gente” per non essere diversi, per non essere emarginati. Un messaggio “pesante” , un “j’accuse” per farci riflettere sulla superficialità umana, sul nostro modo di pensare che preferiamo vedere come ineluttabile quello che accade, piuttosto che diventare protagonisti di una vita più consapevole. Come sempre bravo!