Alberto Chiancone, Ragazza con calze rosse, 1973 (cm. 70x50)

Dopo la notte

È l’aria d’una estate appena iniziata

nell’ora dell’alba tinta di rosa

ai piedi delle acacie si lasciano sfiorire

vischiosi piumini sul grigio dell’asfalto.

Farnetica una donna addossata a un muro

il volto gualcito di vino e di droga.

Sbava dalla mente ricordi vischiosi

brancola invocando nel buio dell’oltraggio

“Andrea” con la voce smorta al fantasma

sfibra in un canto tenero e insensato

il candore di donna sospesa a un amore.

In gola le rimane il pianto che aggriccia

e mescola l’impasto fiammante delle labbra:

“Andrea, con quel tanto che la tua tenerezza

torce il mio cuore e gli strappa un sorriso

nelle vene inietti il veleno dei sogni

e nella carne i segni del tuo possesso eterno.

Qui nell’abbaglio del giorno che nasce

dopo la notte che mi ha annientato l’anima

ti piango trafitta dalla luce del sole

tu maledetto da tutto il mio amore.”

  1. paola pdr scrive:

    Eppure l’amore concede anche una rinascita.
    La meraviglia che vuole meravigliarsi, l’improbabile processione di sogni a cui crediamo e castelli di pensieri che non pensavamo di poter erigere.
    L’amore rende poeti no?
    Apre porzioni di possibilità che non pensavamo di possedere.
    E se ne scrivessimo, ci accorgeremmo che è proprio così.
    Tenere un diario sarebbe davvero illuminante.

Replica a paola pdr