Il dono
Scritto da Marcello Comitini il 27 dicembre 2015 in Poesie
È questo il dono che ci offri
con le tue mani gonfie di dolore?
Nascere crescere morire.
Dimenticavo vivere
– l’involucro del tutto
tessuto di speranze e sogni
che noi strappiamo ad ogni istante
a volte a graffi e morsi
a volte a bocca umida e rossa
di baci o di pietà.
Contiene – lo sappiamo –
lucidi alcuni doni
oscuri e non graditi altri
che in ansia un po’ infantile spacchettiamo
finché troviamo quello che ci esplode dentro.
Ahi, non l’amore che desideriamo
né la felicità che si svapora
appena il vento dissipa il profumo.
Un dono che deflagra all’improvviso
prima di riuscire a dargli un nome.
È tutto qui il dono che ci offri?
La continua ricerca del senso che pare a volte intravedersi…tra i pacchetti a noi destinati.
Che bellissima questa poesia che in cerca di risposte trova solo nuove domande.
L’ansia infantile che spacchetta: che immagine divina.
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Nel titolo è celata una promessa che l’autore disincantato subito riassume in tre verbi: nascere, crescere, morire. Presto ne aggiunge un quarto:vivere. Il più doloroso, dalla trama composta di fili di speranze e sogni che non resistono alla nostra furia di strapparli a morsi o trasformarli in baci. I doni che ci allietavano nell’infanzia, hanno perduto la loro magia, non ci offrono oggi ciò che desideriamo: amore e felicità. Basta un colpo di vento a dissipare il profumo di questo dono cui non riusciamo neppure a dare un nome.
E’ davvero troppo piccolo il dono che ci viene offerto da quelle “mani gonfie di dolore”. (E’ sufficiente questo verso a scavarci dentro). Non basta a colmarci, non può rispondere al nostro ripetuto chiederci qual è il senso del nostro vivere.