Il viaggiatore
Viaggio dentro il tempo
di una luce bianca e disadorna
vuoto di una fioca parvenza di vita,
fremito di strade percorse dal treno
nel mormorio di ombre che tengono d’occhio
l’esatta scansione delle mete.
Qui dentro il sonnolento pensiero
porto il ricordo di un addio,
l’immagine di un vetro
a separare ciò che fugge indietro
dallo sguardo che cerca
l’ultimo gesto prima del dolore.
Ma se infrango il tempo e ancora cerco
quel ch’è fuggito indietro
il fuori si è mutato nel groviglio
di rami che si spezzano alla furia del vento,
nelle immagini mute
della campagna e la città che guarda
dalle finestre il correre del treno
che mi trasporta dentro.
Quella luce bianca e disadorna
assieme al tempo opaco di ombre e di suoni
giungerà alla meta all’ora stabilita
nel luogo che ignoro.
_________
_________
The Traveller
(Translation by Susan Perry)
I travel in the time
of a white naked light
empty of a dim semblance of life,
shudder of tracks travelled by the train
in the murmur of shadows that keep an eye
on the exact scansion of the destinations.
In here the sleepy thought
I carry the memory of a goodbye,
the image of a pane of glass
separating what flees backwards
from the searching look
for the last gesture before the pain.
But if I fracture time and still I seek
what fled backwards
the outside is altered in the tangle
of branches that snap in the fury of the wind,
in the mute images
of the countryside and the town that looks
from the windows at the speeding of the train
that carries me in.
That naked white light
together with the opaque time of shadows and sounds
will reach its destination at the fixed time
in a place to me unknown.
È una poesia bellissima, di chi sa tradurre le proprie emozioni in versi.Grazie Marcello
Marina
Ma se non viaggi piu’ specie in treno. Quante volte ti ho pregato di venire giu’ in Sicilia.
Il treno va, corre o va lento sui binari della vita, vediamo scorrere attraverso i vetri le nostre gioie, le nostre fatiche….campi in fiore o abbandono e il treno va fino a quando e dove lo ignoriamo. Caro Marcello i tuoi versi sono molto belli e forti di sentimenti ed emozioni.
Grazie poeta.
Sembra che il viaggiare in treno faccia percorrere a tutti il senso della vita. E’ proprio così, vedi scorrere paesaggi e persone fuori dal finestrino, sono cose che richiamano alla mente pezzi di vita, incontri, ricordi, partenze, amici smarriti e vita persa.
Da molto non guiardo piu’ fuori da quei finestrini che corrono. Chimo la testa e leggo, là fuori c’è troppo per me. Non lo reggo piu’.
In questa luce bianca, sfondo della propria “messa in scena”, l’uomo viaggia sul nastro dei giorni nella sua precaria sicurezza immerso in mal-tempi che aggrediscono improvvisamente come il vento brutale con una natura ignara e impreparata.
L’uomo in questa poesia “si guarda” mentre vive in una luce smorzata, come un’attenzione volutamente abbassata per poter accettare la sorte, spesso temuta, di una destinazione ignota.
Molto bella, mi è arrivata così, grazie Poeta.