La foto
Scritto da Marcello Comitini il 8 agosto 2013 in Poesie
Dalla fessura luminosa scruto
la notte che si scioglie all’orizzonte
e il tremore dell’alba nei vapori
svegliata dai profumi
dal silenzio del mare.
Lo scatto tra le dita infrange
in una fredda posa ciò che vive
ciò che l’occhio
d’azzurro e vetro ricompone
nei ritagli
di un mondo finalmente nuovo.
L’alito di vita che rimane là
lontano,
sussurra brulica striscia sotto
la superficie dei colori.
Irraggiungibile.
Strapparlo dalla sua esistenza.
Ritagliarlo.
Inutilmente tento
entro i confini piatti della foto
entro il sudario
vagamente lieto d’un ricordo
e di una disperata nostalgia.
L’incomunicabilità : l’occhio dietro l’obiettivo può fissare un attimo, fermare un momento, ma non può raggiungere e modificare la realtà. Bellissimi i versi descrittivi, un alito di tristezza e di morte ( sudario) per ciò che non può più essere.
Le foto catturano un frammento della nostra esistenza, per strapparlo all’oblio… ma a volte i loro contorni sembrano chiudere il ricordo entro i limiti di una struggente, sconfinata nostalgia. Stupenda!
dico una sola parola: meravigliosa! non serve dire altro.. Complimenti Marcello sei davvero molto Bravo!
E’ vero la fotografia ferma un attimo,un paesaggio, un viso…..domani lo guarderemo e ci sembrerà diverso..noi si guardava anche con gli occhi del cuore la macchina fotografica fissa quel momento ma non l’anima…ogni cosa ha la sua anima. Ma le foto sono magiche per ricordare.
Bellissimi versi, Marcello con te devo per forza ripetermi….purtroppo di aggettivi non ne trovo di altri