La sposa
Scritto da Marcello Comitini il 9 marzo 2016 in Poesie
Nuvole di carta vestono la sposa
come luna nel vento di marzo
scesa lungo i prati della villa antica
e cammina tra le statue infreddolita.
Nascoste tra i platani e le querce
al canto ininterrotto degli uccelli
inspirano espirano le statue
ridono respirano non vedono
la sposa dalle spalle nude
sotto un arco di fiori irrigiditi
Dove sono i compagni – chiedo ai fiori –
i parenti, gli amici? Dove lo sposo che l’attende?
Lei è sola con la sua felicità.
Con il mio sguardo vorrei cingerle le spalle
con le mie labbra baciare le sue labbra
con il mio fiato scaldare la sua pelle.
Ma lei è sola con la sua felicità.
Una donna fa respirare le antiche statue portando una promessa di vita, forse, ma è sola, avvolta da fredde folate ed insensibile al desiderio del poeta. E’ felice della sua esistenza ma potrà continuare senza amore?
Comitini è un maestro di visioni suggestive che incantano mentre fanno meditare.
I fiori irrigiditi, attoniti, come il poeta che in una immagine di solitudine ascolta una nota stonata dell’amore.
Ma l’amore è un canto che non garantisce sempre successo e nemmeno armonia. Basterà avere buon fiato? Chissà.
Ma quelle statue…quanto mi piacciono. Inspirano, espirano la loro eternità.