L’arresa
Scritto da Marcello Comitini il 19 settembre 2020 in Poesie
Ombra di luna
macchie di luce
nel buio infinito di questa notte.
Tenere
fra i rami d’alberi spogli
si specchiano nel volto
di lei che le sogna tra le nebbie del sonno
ferita dagli artigli del passato.
Pallide, illuminano i tanti visi
che traspaiono dal suo volto
come musi di piccoli caprioli addormentati
un tempo tra le sue ginocchia
e sul ventre da cui sbocciano ora
i petali rosa dei pruni.
Nelle sue mani nasconde i seni
come nuvole tra i monti innevati di sogni.
Il suo corpo brucia legato
alle fiamme d’un amore svanito.
Niente la conforta. Nel sonno arresa
al loro fiato luminoso.
O dovrei scrivere un romanzo sotto forma di esegesi o dire solamente
BRAVO!
Grazie, Giuliana. Sei sempre gentile. Grazie di cuore!
In quest’immagine illanguidita dai ricordi stemperati in quella pallida luna hai espresso tutto il “respiro” che vive nelle tue poesie.
E’ bello leggerti, immedesimarsi, sentire.
Questa poesia è una carezza.
E che dire dell’immagine?
L’immagine che hai scelto è davvero indovinata.
Sei anche un esteta adorabile.
Sei una lettrice molto gentile attenta e generosa. L’immagine come avrai certamente letto è della fotografa Laura Makabresku. Cerco sempre di accompagnare i miei versi con immagini che si riallacciano ad essi. Nella poesia precedente “Una ferita nella memoria” l’immagine è quella di una ragazza olandese di nome Senthe, perché è lei che mi ha ispirato i versi. Grazie ancora, Paola!