L’attesa
Scritto da Marcello Comitini il 12 giugno 2016 in Poesie
Nella luce febbrile del sole
la pioggia lenisce le ferite
ai petali intrisi della rosa.
Minuscoli specchi le gocce
e lampi di luce nel cuore.
Intanto la rosa non è più
che un grumo di lacrime
sfiorite nell’attesa.
Splendida. Hai confermato il mio convincimento che la brevità in poesia è un pregio, condensando in pochi versi un potenziale emotivo e contenutistico di grande spessore. Poche essenziali pennellate da indiscusso, consumato artista.
Dice bene Giuliana, in pochi versi è condensato un mondo. La brevità tra l’altro, concede a chi ti legge di interpretare ogni volta anche in maniera diversa il messaggio in quanto meno si dice, più c’è spazio per l’interpretazione.
Ma tu caro Poeta, sei una meraviglia anche nelle poesie chilometriche che mi appassionano sempre e comunque.
Qui in questa bella poesia, la pioggia potrebbe rappresentare il dolore che quando ci possiede finisce che poi ci consola e ci sana con la sua “umida” carezza?
Il sole febbrile delle nostre attese, spesso fa i conti con un nulla di fatto. E la pioggia ci riporta una lente di specchi, una lettura di noi che lungi dall’essere inutile, ci fa tanto bene.
Grazie, bellissima!