Ritratto dell'autore

Nato il 4 settembre

Nel quarto giorno di cielo sereno
di questo settembre appena iniziato
mi siedo e attendo
che nel silenzio l’autunno maturi.
Mi giunge la brezza
dal mare lontano
che fu azzurro e adesso è torbido
tra scogli di lava e il verde di alghe.
Porta l’odore nostalgico
di una soglia lasciata per sempre
varcata a memoria settantacinque volte
come un mendico con il piede sbagliato
tra amori finiti in nuvole opache.
Tremando al pensiero di quella soglia
che varcherò una volta soltanto
che farà oggi il mio cuore? Reggerà
a tanto clamore?

  1. giuliana scrive:

    GRANDE!!!

    e tanti auguri

  2. paola della rossa scrive:

    Con un po’ di ritardo, un solo giorno, ti faccio tanti auguri di buon compleanno Poeta.
    Ho letto l’intervista recentemente che hai messo a disposizione in cui racconti la tua storia, come ti sei avvicinato alla poesia e sono rimasta davvero sorpresa perchè non immaginavo che la tua poesia fosse quasi nata con te.
    Eri giovane e vendevi a prezzi accessibili quanto scrivevi e stampavi, dapprima ai tuoi compagni di studi. Beh, sei veramente una sorpresa continua anche perchè, diversamente da tanti che fanno poesia non sei per nulla “gasato” e concedimi questo termine, che rende l’idea di quello che voglio dire. Sei così, sei una persona che ha due pelli, una umana, e una misteriosa, poetica che condivide con noi.
    Auguri un abbraccio e se mi concedi, per il tuo compleanno, un bacio affettuoso.

    • paola della rossa scrive:

      Per quanto riguarda la tua specialissima poesia, credo che il tuo cuore reggerà eccome. il tuo cuore fara’ il suo dovere e fornirà sicura collaborazione alla tua incessante voglia di vivere, di comunicare, di penetrare con il tuo ingegno poetico tutto quello che tocchi.
      “Un mendico che varca la soglia con il piede sbagliato…” forse non era il piede sbagliato ma la soglia non “adeguata”. Interessante questa immagine, anche se mi piacerebbe un tuo approfondimento su questa immagine, davvero irresistibile per me. E grazie.

      • Marcello Comitini scrive:

        “Un mendico che varca la soglia col piede sbagliato”. Chi se non è presuntuoso, può dire di essere il padrone della propria vita?
        E non sono molto sicuro che il cuore mi regga. Già una volta ha deciso di farmi sentire il peso del suo ruolo e da allora so che può abbandonarmi da un momento all’altro. Così vivo come se ogni giorno fosse l’ultimo. Questo mi dà l’esatto valore della vita come quel soldo che piove tra le mani del mendicante grazie alla carità di uno che passa. E chi ha un soldo soltanto in qualunque modo lo spenda lo fa in modo sbagliato, perché avrà sempre il dubbio che avrebbe potuto spenderlo meglio.
        Spero d’aver spiegato in modo chiaro questa espressione che arcanamente ha colpiti tutti coloro che l’hanno letta. (Ma tu soltanto me ne hai chiesto il senso – e ti ringrazio moltissimo).

    • Marcello Comitini scrive:

      Carissima Paola, grazie innanzi tutto per gli auguri, che ho gradito moltissimo.
      Per quel che riguarda la poesia, tu hai evidenziato quel io non ho voluto mai dire. Io detesto coloro che dicono di scrivere sin da piccoli. Un piccolo è già lui poesia e non potrebbe scriverla.. Non sa cosa sia la poesia. Può semmai ascoltarla o descrivere le sue emozioni. Per il resto non posso che ringraziarti d’aver letto l’intervista con attenzione e se mi consentì questa presunzione, con affetto. Grazie

      • paola della rossa scrive:

        Un piccolo è già lui poesia… dici.
        Che dire, io raccolgo queste tue immagini e le faccio mie. Anche le spiegazioni che dai, sono aggiunta di bellezza.
        Ti ringrazio per l’approfondimento riguardante il mendico che mi riservo di approfondire perchè voglio entrare in questa tua visione di “presunzione” che leggo come sicuro di se stesso in termini positivi, perchè la presunzione è anche molto altro.
        L’intervista che hai rilasciato è veramente interessante e l’ho condivisa per tornarci ogni tanto.
        Infine, auguri per il tuo cuore: pare che i cuori che zoppicano e fanno capricci, sono quelli che non ti lasciano a piedi ma nel loro incedere ti accompagnano tra alterni momenti a lunga vita.
        Bisogna diffidare di quelli silenti, quelli che non hanno mai fatto le bizze. Quelli affidabili pare siano quelli che ti abbandonano improvvisamente, senza preavviso alcuno.
        Un caro saluto e grazie ancora per la tua spiegazione.

  3. Riflessioni sul tempo che scorre, e porta con sè accenti e visioni, d’un vissuto che ha lasciato impronte…
    Versi belli, buona settimana poeta,silvia

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