Passi nella notte
Scritto da Marcello Comitini il 21 febbraio 2017 in Poesie
Né i ricordi fedeli della nostra vita
né le primavere che tornano a incendiare i giorni
tra le foglie verdi delle buganvillee
ci mettono al riparo dall’angoscia insonne
nell’attesa che risuonino sul marciapiede
i passi dello sconosciuto che porta in sé la notte.
LA NOTTE E LA FINE. MI SENTO PROPRIO
ANGOSCIATO COME SCRIVI E SPERO ABBIA RAGIONE LA TERAPISTA CHE PARLA DI EFFETTO NEGATIVO DELLO SCIROCCO. LE FARO’ LEGGERE LA TUA LIRICA E CHE DIO CI ASSISTA.
Nelle ore della notte si aprono dialoghi interiori che più di ogni altro momento paiono pregnanti e angosciosi, complice il silenzio che rende tutto più fortemente scandito.
La notte, metafora dell’attesa, in questa poesia ci racconta di una sorta di attesa e timore.
I tempi che si vivono portano angoscia aggiuntiva, come questi passi sconosciuti, forse energie potenti che non possiamo più contrastare e che potrebbero abbattere la nostra serenità.
Mi sento di dire però che questa capacità di leggersi dentro, non deve mai essere sottovalutata. E’ questa capacità, che poi a fasi alterne, trova soluzioni e visioni che possano rischiarare qualunque buio e ridimensionare qualsiasi passo là fuori…
Un caro saluto e grazie per questa tua bella poesia. Fa pensare.