Passi nella notte

Né i ricordi fedeli della nostra vita

né le primavere che tornano a incendiare i giorni

tra le foglie verdi delle buganvillee

ci mettono al riparo dall’angoscia insonne

nell’attesa che risuonino sul marciapiede

i passi dello sconosciuto che porta in sé la notte.

  1. antonio sereno scrive:

    LA NOTTE E LA FINE. MI SENTO PROPRIO
    ANGOSCIATO COME SCRIVI E SPERO ABBIA RAGIONE LA TERAPISTA CHE PARLA DI EFFETTO NEGATIVO DELLO SCIROCCO. LE FARO’ LEGGERE LA TUA LIRICA E CHE DIO CI ASSISTA.

  2. paola pdr scrive:

    Nelle ore della notte si aprono dialoghi interiori che più di ogni altro momento paiono pregnanti e angosciosi, complice il silenzio che rende tutto più fortemente scandito.
    La notte, metafora dell’attesa, in questa poesia ci racconta di una sorta di attesa e timore.
    I tempi che si vivono portano angoscia aggiuntiva, come questi passi sconosciuti, forse energie potenti che non possiamo più contrastare e che potrebbero abbattere la nostra serenità.
    Mi sento di dire però che questa capacità di leggersi dentro, non deve mai essere sottovalutata. E’ questa capacità, che poi a fasi alterne, trova soluzioni e visioni che possano rischiarare qualunque buio e ridimensionare qualsiasi passo là fuori…
    Un caro saluto e grazie per questa tua bella poesia. Fa pensare.

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