Dipingere
Scritto da Marcello Comitini il 4 febbraio 2021 in Poesie
L’albero contorto e ai suoi piedi
una panchina vuota. E io solo
ho portato con me una tela
e tanti vecchi ricordi. Mi siedo.
Mescolo i loro colori
al grigio pastoso dell’inverno
alla cinereo del cielo, al rosso
delle foglie al suolo.
Dipingo l’albero,
il tronco piegato, la panchina
le foglie. Mi guardo intorno.
Ma ora cosa accade? I colori
sbiadiscono i ricordi un grumo
ispessito sulla tela.
Raschio via tutto. Riprovo. I pennelli
sono lame che graffiano bucano la tela
come un cielo vuoto. Sorrido
a tanta solitudine
come a un triste sogno.
Gli occhi che non sono più gli stessi,
le emozioni di un tempo passato si stemperano in un ricordo un poco avaro di colore, rattrappito forse, in un presente di solitudine. E’ nostalgica questa tela, ma comunque sempre con una certa vitalità, perché di tutto si vorrebbe riaccendere il fuoco, rivivere e celebrare ancora e ancora.
Tanto tempo fa, anni ormai, mi hai dedicato una poesia sulla tua bellissima pagina, questa.
Oggi, ti dedico pure io quattro righe. Penso che l’argomento possa interessare… a chi non interessa l’amore? Io oggi mi sono sentita di scriverne, e te ne faccio omaggio, con amicizia e stima.
Spero non ti dispiaccia. E scrivo qui, di seguito, come fosse una continuazione del commento alla poesia, anche se non lo è.
Ciao Marcello, Poeta.
L’amore
o chi per lui, di cosa si tratta?
Non saprei.
Le tue quattro mura che ti abitano intorno
le conosci bene
Sai del caldo, del freddo, dell’inquietudine
dei giorni
La tua pelle conosce le intemperie che
il tempo ha costruito sulla pelle
rendendola insensibile, forte a volte
e temprata per ogni evenienza
E accade che un giorno
quelle quattro mura ti sembrano altro
non le senti piu’ intorno
e’ quasi si fosse scoperchiato
il tuo mondo
Ci stai bene?
Non saprei.
Le certezze sono cadute
la casa non ha preso fuoco
ma non esiste piu’
E’ che resti in attesa
non sai nemmeno tu di cosa
e in quel nulla che attendi
misuri una gioia sconosciuta
Questo fa l’amore,
ti scoperchia il cervello,
ti lascia a piedi
e sei contento di faticare
di sudare per trovare la via di casa
che hai perso.
luglio2021
Cara Paola, ho letto il tuo commento e la tua poesia. Mi hai chiesto in privato di toglierla. Perché? Non ha il tono di uno sfogo, non dice cose tue personali, ha un buon ritmo ed esprime pensieri profondi. Non mi sembra opportuno toglierla. Dovrei confessarti che mi fa piacere che tu mi abbia espressamente dedicato questi versi, o se preferisci pensieri, non tanto sull’amore, come s’intende comunemente, quanto sulla vita, sul modo di affrontarla, modo in cui l’amore ha un ruolo rilevante? Ebbene sì lo confesso. Sono in molti (più donne che uomini) ad esprimere pensieri positivi su ciò che esprimo, quindi questa tua dedica dovrebbe da me essere accolta come uno di quei pensieri favorevoli. Ma non è solo un pensiero. Come ti ho già scritto, sono versi che mi fa piacere aver ricevuto come dedica ma mi fa anche piacere che altri li leggano e che comprendano anche il tuo animo. Non solo attraverso i commenti che sei solita scrivere felicemente, ma attraverso una forma di espressione che a mio modesto parere (e di parte) meglio riesce a coinvolgere gli eventuali lettori.
Io non la cancellerei. Ma se insisti non posso che obbedire. -