audrey hepburn legge

I poeti e l’amica

Di te del tuo sguardo,

del tuo corpo di donna

del tuo tremore e del grigio

annuncio del futuro

- cieco all’improvviso divenuto sordo-

tutto ho perduto.

Tutti i dolori e tutte le paure.

Né le tue gioie – mai potrei trovarle

nascoste dietro un velo di parole.

Non tue ma dei poeti

che scavalcano i monti

con l’orgoglio di chi conosce il cielo.

Volano

graffiano come aquile

con artigli di versi.

Ti portano in alto dove è limpida l’aria.

 

Di tutto questo soffro.

Ma tu non puoi vederlo

perché per te l’amore

sorge a un orizzonte

rabbuiato di nuvole.

E mi dici inetto ed incapace

di volare con te,

di spegnere la sete

che in alto la luce

infonde a chi v’immerge

le ali del sogno.

Cosa posso fare

io cantore e cieco?

Trascino le mie ali

in un deserto di polvere e di gesso

- Io sordo poeta

al mio stesso canto.

  1. giuliana scrive:

    Tu, CANTO, inetto solo per i sordi!

  2. antonio sereno scrive:

    l’amore non ha occhi e orecchie ma vive nel cuore del poeta, anche sordo e cieco; i versi portano nell’armonia lo spirito dell’amata e il cantore.
    bellissima visione.

  3. paola pdr scrive:

    La poesia che esprime emozioni e incornicia preziosi vissuti non ha durata infinita.
    Con il tempo le parole spese perdono di forza e senso. L’oblio incalza nonostante tutto, nonostante anche la fatica di continuare a rivivere un volo, con ali ormai stanche e appesantite dalla polvere del tempo.
    Molto bella.

Replica a giuliana